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ASPETTANDO OLIMPIA

   Come rappresentante della S.S.R. Colfranculana – Sci Fondo La Mutera, ho avuto la fortuna di essere selezionato tra i tedofori che stanno portando il fuoco olimpico attraverso l’Italia per dare il via alla XX Olimpiade Invernale che si svolgerà in Piemonte nel mese di febbraio.

  Ho sempre vissuto intensamente lo sport, considerandolo un necessario tassello della mia vita, non sostituibile con qualche altra attività e quindi, tale occasione, mi riempie di orgoglio e soddisfazione. Essere parte dell’avventura olimpica è per me, atleta amatoriale, come vincere una medaglia.

  Non mi dimentico, però, che sono da sempre socio della Colfranculana – Sci Fondo La Mutera, società in cui si sono sempre divisi gli oneri e gli onori e mi viene spontaneo fare qualche riflessione sulla mia vita sportiva.

    Come non condividere questo momento con chi mi ha accompagnato in questi oltre trenta anni di corse non competitive, maratone, gare di sci di fondo e di skiroll. Fra tutti, i miei ‘maestri’, soprattutto di vita sportiva, Ignazio e Franco.

   Ignazio, che caricava 7-8 ragazzini (anni ‘70) sulla mitica “128 familiare” e ci accompagnava a correre le prime non competitive che iniziavano a diffondersi in quegli anni e poi, pian piano, con il suo esempio, ci faceva conoscere quella fortissima emozione che si chiama Maratona e soprattutto ad affrontarla con rispetto, ma senza alcuna paura.

   Franco, invece, per qualche anno ci ha fatto fantasticare con i sui racconti sulle gare di fondo (non solo quelle per la verità), le prime Marcialonghe, la Dolomitenlauf, la Vasaloppet e poi, quando ha pensato che fossimo pronti, ci ha fatto incontrare la neve, i primi allenamenti in Cansiglio, le prime gare, la prima Marcialonga nella Valli di Fiemme e Fassa. Che emozione la mia prima classifica pubblicata sul Gazzettino!

   Accanto a loro tanti altri amici, che hanno iniziato a correre o sciare con me, oppure che ho incontrato strada facendo con i quali ho trascorso momenti intensi e indimenticabili. Da Walter, con il quale ho iniziato a fare sport, i primi allenamenti, le prime gare e quando riuscivo a batterlo (un paio di volte all’anno) mi sembrava di vincere un’Olimpiade, a Leo e Giuliano, ho corso e sciato con decine e decine di amici.

  Sono convinto che, una caratteristica di noi che pratichiamo sport di resistenza, abituati quindi ad un protrarsi dello sforzo anche per qualche ora, sia di cercare sempre compagnia, quasi a voler condividere la fatica fisica.

   Chi non ha mai corso una maratona o fatto un granfondo può credere che siano sport individuali, niente di più sbagliato. Correre e sciare assieme permette, innanzitutto, di trascorrere meglio il tempo, di arricchirsi sia socialmente che culturalmente e migliorare nelle prestazioni sportive. Sono fortunato perché all’interno della Colfranculana – Sci Fondo La Mutera siamo riusciti a creare il clima giusto per vivere lo sport amatoriale nel puro spirito ‘decoubertiniano’, che non vuol dire non impegnarsi e non tentare di andare il più veloce possibile, ma farlo in serenità assieme a tanti amici.

   Per la cronaca, il mio momento di gloria lo vivrò domenica 22 gennaio quando, alle 11.20, porterò la torcia olimpica lungo il viale della Madonna a Conegliano.

 

Eugenio